La diagnosi è prevalentemente clinica con dolore localizzato in corrispondenza dell’epitroclea e si irradia lungo i muscoli interessati verso la mano che si evoca facendo contrarre contro resistenza questi muscoli con opportuni test clinici.
Le indagini strumentali tra cui la radiografia, l’ecografia e la risonanza magnetica servono a confermare il sospetto clinico ed eventualmente ad escludere altre cause di dolore mediale al gomito (compressione del nervo ulnare spesso associata, lesione del nervo cutaneo mediale dell’avambraccio, compressione di radici cervicali)
Se queste procedure hanno successo, segue un programma riabilitativo graduale teso a restituire elasticità, forza e resistenza ai gruppi muscolari interessati. Qualora invece il paziente non risponda al programma terapeutico può essere appropriato ricorrere ad infiltrazioni locali con cortisonici o con metodiche piu' naturali quali l'utilizzo di un concentrato piastrinico di fattori di crescita (PRP) che favorisce la rigenerazione tendinea e la guarigione della lesione.
Se la sintomatologia dolorosa persiste nonostante il trattamento conservativo perseguito per almeno 3-6 mesi trova indicazione l’intervento chirurgico. L’intervento, realizzato in genere a cielo aperto, deve perseguire l’obbiettivo di rimuovere il tessuto degenerato e di favorire i processi riparativi tendinei aumentando la vascolarizzazione locale del tendine che ne favorisce la guarigione
Nell’epitrocleite frequentemente è necessario associare l’intervento di decompressione o trasposizione del nervo ulnare, ossia procedure che mirano a liberare il nervo da possibili compressioni esterne.
E' importante durante la fase diagnostica escludere l'instabilita' articolare a causa di lesioni acute o piu' spesso croniche da overstress del legamento collaterale mediale.
I rischi chirurgici sono:
- Infezione;
- Danni a nervi ed a vasi sanguigni;
- Necessità di riabilitazione prolungata;
- Perdita di forza;
- Perdita di flessibilità e rigidità di gomito;
- Necessità di un ulteriore intervento chirurgico.
- Ossificazioni eterotopiche
La riabilitazione post operatoria segue programmi riabilitativi diversi a seconda del tipo di intervento. In generale dopo un breve periodo di immobilizzazione in tutore o di riposo con il braccio al collo (5-7 giorni), segue un periodo di ripresa graduale del movimento. Successivamente saranno eseguiti esercizi finalizzati al recupero della forza muscolare e dell’elasticità tendinea. Il miglioramento dopo l'intervento e' spesso lento e progressivo e necessita di periodi che possono raggiungere talvolta i 6-9 mesi a causa della scarsa vascolarizzazione tendinea che prolunga i processi di guarigione.